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autore
brano
 
Cicerone
I doveri, III, 71
 
originale
 
[71] Quocirca astutiae tollendae sunt eaque malitia, quae vult illa quidem videri se esse prudentiam, sed abest ab ea distatque plurimum; prudentia est enim locata in dilectu bonorum et malorum, malitia, si omnia quae turpia sunt, mala sunt, mala bonis ponit ante. Nec vero in praediis solum ius civile ductum a natura malitiam fraudemque vindicat, sed etiam in mancipiorum venditione venditoris fraus omnis excluditur. Qui enim scire debuit de sanitate, de fuga, de furtis, praestat edicto aedilium. Heredum alia causa est.
 
traduzione
 
71. Bisogna, perci?, eliminare le furberie e quella malizia che vorrebbe sembrare prudenza, ma lontana da essa in modo enorme: la prudenza ?, difatti, fondata sulla scelta dei beni e dei mali; la malizia antepone il male al bene, se ? vero che ? male tutto ci? che ? immorale. E non solo nel caso dei beni immobili il diritto civile, che deriva dalla natura, punisce la malafede e la frode, ma anche nella vendita degli schiavi ? esclusa ogni frode da parte del venditore. Chi, infatti, dovesse essere al corrente della salute, di una fuga, di ruberie, ne risponde in base all'editto degli edili.
 

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